• Sede della Banca
  • Il rudere da cui e' nata la sede odierna
  • Visita storica alla banca con Adelmo della Casa
  • Giovanni D'Amico ,uno dei soci fondatori del Credito Cooperativo allora Cassa Rurale
  • Centenario del fondatore Giuseppe Ambrosi con Siro D'Amico ed Alfredo Ballini
  • Bagio D'Amico , Giuseppe Rengo, Alfredo Ballini e "Giaggiano"
  • Presentazione del libro 27/09/2013
  • Carlo D'Amico alla presentazione del libro
  • Presentazione del libro Pietro Martini , Carlo D'Amico, Fabrizio Martini

(pag 9,10 e 11 del libro) 

I PRIMI TENTATIVI A FIUGGI DI UN ASSOCIAZIONISMO COOPERATIVISTICO.

Subito dopo la fine della prima guerra mondiale, Fiuggi era un modesto borgo, prevalentemente agricolo, con modeste attività artigiane e con l’inizio di una promettente attività turistico-termale .I nuovi fermenti sociali determinati dal rinnovato assetto territoriale dell’Europa e delle aspirazioni delle nuove classi emergenti ove irrompe lo scontro tra le opposte ideologie socialista e fascista che istaurarono le cruente lotte politiche . Ad iniziativa dei socialisti si creano le associazioni cooperativistiche con l’istituzione delle Leghe il cui principio ispiratore era quello di una cooperazione e di aiuto reciproco. Anche a Fiuggi fu istituita una LEGA con la realizzazione anche di un centro di acquisti agevolati ai soci il cui responsabile era il sig. Antonio Onorati più comunemente detto, proprio in virtù del suo incarico, la LEGA ed il cui nomignolo è rimasto attribuito ai suoi discendenti. A fianco di questa istituzione si realizzò, ad iniziativa di Mons. Biagio Martini anche una prima Cassa Rurale di ispirazione cattolica denominata
“San Biagio”, che intraprese l’attività bancaria con grandi vantaggi per la popolazione agricola di allora, operando interventi finanziari a favore di pubbliche istituzioni. Nell’archivio diocesano di Anagni, precisamente nel fascicolo 20,4 Atti e Luoghi B,62 è conservata una lettera del 4 gennaio 1924 del canonico don Biagio Martini, Vicario Generale della Diocesi di Anagni, nella quale c’è una notizia che interessa la Chiesa di San Biagio. Il Canonico Martini, anche Presidente della Cassa Rurale San Biagio di Fiuggi, afferma che la Chiesa di San Biagio extra moenia, la più antica del paese e dove l’intera popolazione maschile, ogni domenica, si reca a compiere i propri doveri religiosi fu ricostruita con il finanziamento dell’allora Cassa Rurale S. Biagio che si accollò la notevole spesa di lire dodicimila.
E’ questa, pertanto, la testimonianza dell’esistenza di una Cassa Rurale che cessò il suo funzionamento alla fine degli anni venti perché un’istituzione associativa come la Cassa Rurale con scopi finanziari e umanitari faceva ombra alle istituzioni fasciste contrastando tra l’altro con le finalità dirigistiche del regime che operò una drastica falcidia in tutta Italia e da 3.540 ne fece rimanere solo 500.La citazione storica conferma una analogia ricorrente per le vicende della Chiesa di S. Biagio, verso la quale, nei momenti di difficoltà, interviene in aiuto la Cassa Rurale segno evidente dell’esistenza di un legame
inconscio di solidarietà tra le due associazioni volontaristiche che grazie a Dio a Fiuggi ancora funzionano. Non per niente la Cassa Rurale di Fiuggi è sempre intervenuta per la conservazione e la ristrutturazione della Chiesa come avremo modo di scrivere in appresso.


LA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI FIUGGI
UN MOTORE PROPULSIVO DELL’ECONOMIA LOCALE

Quando nel 1954 un gruppo pionieristico di coraggiosi fiuggini con alla testa il Cav. del Lav. Adelmo Della Casa, volle dar vita ad un istituto bancario a partecipazione popolare e cooperativistico, erano in pochi a credere all’affermazione di un organismo cittadino che sarebbe penetrato nel tempo nei gangli economici e sociali della nostra vita. Prima di giungere alla costituzione della Cassa, ci furono frequenti e Dante De Carolis, Raffaele Conti, Giovanni D’Amico e Bruno Radici direttore delle Fonti in rappresentanza di Della Casa, Arialdo Antonino Sperati con la consulenza del Prof. Angelo Menicucci di Alatri, esperto in campo bancario e finanziario. Gli anni 50, per l’economia italiana, coincisero con quelli della ricostruzione e della ripresa morale e sociale dopo il tracollo bellico, e Fiuggi non fu certo da meno delle altre città italiane nello slancio operativo. Lentamente la vita ricominciò a sorridere in ogni settore produttivo del Paese esplodendo l’ansia di fare e di affermarsi e così, anche la nostra città, fu contagiata da questo rinnovato fervore di ripresa. La nostra economia in quegli anni era ancora prevalentemente agricola con modeste strutture artigianali e commerciali, con alberghi ormai obsoleti, fatiscenti e degradati dai saccheggi e dai danni bellici. Per fortuna i governi del tempo provvidero ad emanare leggi a favore delle imprese operanti nel Mezzogiorno, area nella quale era inclusa anche la nostra Provincia.
Fiuggi raccolse a piene mani queste provvidenze agevolative che permisero un primo rinnovamento delle strutture alberghiere e delle infrastrutture cittadine (fognature, acquedotti strade e scuole)
A fianco di queste iniziative legislative, cominciò ad operare la nostra Cassa Rurale erogando, sì piccoli finanziamenti ma certamente risolutivi per molte situazioni. All’inizio la “Piccola Cassa” non suscitava la piena fiducia degli operatori, ma gradatamente, grazie alla serietà degli amministratori ed all’impegno
dei dipendenti, cominciò a guadagnare fiducia e quindi ad operare a più largo raggio e così, da “cassetta” come era ironicamente denominata, diventò veramente Cassa con la C maiuscola. Con il trascorrere degli anni e con le migliorate condizioni economiche nazionali, la Cassa diviene più intraprendente accordando fiducia agli operatori locali che sempre più numerosi instaurarono rapporti di clientela. Ecco, se si potessero enumerare tutti i casi in cui la Cassa ha rappresentato un’ancora di salvezza e, successivamente, un motivo di incremento economico, si giungerebbe a stilare un notevole elenco di famiglie, di aziende e di persone che oggi prosperano grazie all’aiuto finanziario ricevuto.
Oggi si può affermare che la Cassa Rurale è entrata nella concezione culturale dei fiuggini che la vedono come un’istituzione benemerita che ha contribuito grandemente al progresso economico della città.
Non per niente l’Istituto partecipa ad iniziative umanitarie, culturali, ricreative che periodicamente si succedono nell’ambito cittadino, dimostrando così di aver recepito l’afflato sociale indispensabile ad una vita comunitaria basata sulla solidarietà e sulla convivenza civile. Leggendo l’ultimo bilancio del 2006, ci si accorge che lunga è stata la strada percorsa per giungere al successo da un patrimonio 0 del 1954 si è passati ai 16.010.159,00 nel 2006; da una raccolta 0 del 1954 68.284.173,00 euro nel 2006; dalle modeste erogazioni iniziali si è passati ai 53.610.860,00 del 2006 dai due dipendenti del 1954 si è passati ai 31 di oggi; dall’unico sportello del 1954 si è passati ai 6 di oggi allargando notevolmente
l’operatività territoriale; dai 67 soci iniziali si è passati ai 972 di oggi. In questa scarna estrapolazione di dati c’è comunque la fotografia dell’economia cittadina, i milioni di euro di raccolta sono il frutto di risparmi e di somme in lista di attesa per futuri investimenti produttivi che sottolineano altresì il carattere parsimonioso dei nostri concittadini, mentre i milioni di euro erogati me confermano l’assunto. I dati a confronto confermano anche la stagnazione economica attuale, infatti i depositi superano l’erogazione il che lascia presupporre che c’è un momento di incertezza e di riflessione per iniziative che attendono pure un segnale di incoraggiamento e di avvio da parte della pubblica amministrazione locale e dal governo nazionale e regionale che detengono le leve dell’economia generale.Per ottenere comunque una fotografia completa della nostra economia sarebbe opportuno conoscere gli analoghi dati degli altrui istituti che operano in città, augurandoci che gli stesso possano essere pubblicati al pari della nostra Banca. In conclusione, per quanto riguarda la Banca di Credito cooperativo essi sono eloquenti e denotano crescita, fiducia, e serietà di un Istituto di Credito cittadino che và sostenuto e incrementato a tutto vantaggio della crescita globale della città.