Michelangelo

La storia di una precisazione fatta a Piero Angela che purtroppo è rimasta "lettera morta" a discapito della notorietà di Fiuggi . Piero Angela avrà sicuramente ricevuto la lettera ma nessuno ha mai rettificato o contraddetto le notizie date dal conduttore durante uno speciale su Michelangelo dieci anni fa. 

 

 

LETTERA APERTA A PIERO ANGELA

Gentile dottore,

difficilmente ho perso qualche trasmissione dei suoi programmi televisivi che ho sempre apprezzato per l' arricchimento culturale che mi hanno procurato‑
La trasmissione natalizia dedicata alla vita di Michelangelo, purtroppo, l'ho seguita con alterne fasi di ascolto in quanto obbligato a giocare con un altro Michelangelo di quattro anni, mio nipote, che, con le sue capriole mi distoglieva dalla mia consueta attenzione. Purtroppo, pur nella mia precaria concentrazione, mi si sono drizzati i pochi capelli rimastimi , quando ho ascoltato che il sommo artista per guarire dal suo mal della pietra, beveva l'acqua di S. Bernardo di Viterbo.
E' crollato improvvisamente un solido pilastro sul quale fondava la notorietà curativa dell'acqua di Fiuggi
Ho sottomano le cinque lettere di Michelangelo che scriveva a suo nipote Lionardo:

-la prima del 2 maggio 1548 ove comunicava...... "io sono stato tanto male da non poter orinare”
-la seconda del 15 marzo 1549 "...i medici dicono che ho il mal della pietra"
-la terza del 23 marzo 1549: “…..ti scrissi del mio mal della pietra che è cosa crudelissima mi è stata data da bere una certa acqua che mi ha fatto gíttare tanta materia grassa e bianca per orina, con qualche pezzo di scorza della pietra che io ne sono mollo migliorato
-la quarta del 25 aprile 1549 :”…….circa il mio male stò assai meglio.. "
-la quinta dell'8 giugno 1549:...... del mio male io ne stò assai bene e rispetto a quello che sono stato, io ho bevuto per circa due mesi ,sera e mattina, d'un acqua di una fontana che è a quaranta miglia da Roma ,la quale rompe la pietra e questa ha rotto la mia e fattame orinare gran parte... bisognerebbe far assunzione in casa, non bere, non cucinare con altra", Proprio da queste cinque lettere discende l'interpretazione che Michelangelo beveva l'acqua della fonte di Fiuji in agro di Articoli (questo era il nome di allora della fonte che, poi, ha dato il nome alla città che da Anticoli,si è trasformato in Fiuggi in seguito ad un decreto del 1911 firmato dal primo ministro Giovanni Giolitti,assiduo frequentatore delle nostre Fonti)-
Michelangelo beveva l'acqua- di Fiuggi per le analogie che andrò ad elencare, dopo però, aver ricordato che dai documenti vaticani risulta, in maniera inoppugnabile, che Bonifacio VIII° nell'anno 1300 fu guarito dal suo male delle pietra dalla nostra acqua.
Proprio sulla scorta di tale documentazione e sulla risonanza che aveva suscitato la guarigione del grande pontefice, sia in Vaticano che in Italia e in tutta Europa, che a distanza di anni non si è a spenta ,tanto da influenzare positivamente molti altri illustri personaggi che ne fecero largamente uso,fino ad influenzare lo stesso Michelangelo che operava allora all'interno dei Palazzi Vaticani. La connessione di Fiuggi con le indicazioni epistolari di Michelangelo derivano dalle seguenti considerazioni:
-E' innegabile che l'acqua di Fiuggi sia quella oligominerale più nota e più diuretica in tutto il Mondo,basti osservare che il suo residuo fisso è il più basso di tutte le altre acque similari.-
- Negli anni 1943-1944 quando i tedeschi avevano occupato l'Italia, il loro esercito faceva rifornimento dell'acqua di Fiuggi con autobotti per immetterla nei radiatori dei loro automezzi per sostituirla all'acqua distillata-,
-L'acqua di Fiuggi ha curato e guarito dalle malattie renali, grandi personaggi della cultura, dell'arte, della scienza, della politica dei quali possediamo testimonianze e documentazione, 
- A Fiuggi esiste un museo-raccolta di reperti e di pietre escrete dai curandi e tale originale documentazione fu realizzata dal compianto Prof Luigi Ficacci che fu per lunghi anni direttore sanitario delle nostre Fonti allo scopo di dimostrare come la nostra acqua rompe la pietra. Non per niente a fianco di una vecchia pila delle prime fontanelle, tutta bucherellata dall'acqua che vi scorreva dentro, c'è la scritta in latino:”Gutta cavat lapidem".
- Le quaranta miglia indicate nella quinta lettera corrispondono in effetti alla distanza che intercorre tra Roma e Fiuggi:
- Il miglio dell'epoca era la distanza di mille passi che sono di varia lunghezza secondo i rispettivi paesi, ma sempre in numero di mille come indica la ragione etimologica. In Lombardia equivalevano a 1.785 metri a Napoli a 1.855 metri, in Piemonte a 2.466 metri, "Quel di Roma era lungo mille passi doppi di 5 piedi vale 1.653 metri". Dizionario della lingua italiana di Nicolò Tommaseo e Bernardo Bellini -Volume Xll' pagg 285 e 286 Rizzoli Editore 1977.
Metri 1.653 x miglia 40 = Km.66,120 ovvero la distanza esatta che intercorre tra Roma e Fiuggi.
Negli anni sessanta , l'Ente Fiuggi S.p.a , che gestiva le Fonti realizzò due pubblicazioni dedicate all'artista intitolate:" Michelangelo e la pietra".
L'una con la riproduzione dei gruppi marmorei delle Pietà scolpite da Michelangelo ovvero:quella di S.Pietro, quella della Cattedrale di Firenze,quella di Palestrina e quella del Rondanini , l'altra con la Madonna ed il Bambino ovvero:quella di Bruges,quella della Scala,quella Medicea, il Tondo Taddei ed il Tondo Pitti‑
Le pubblicazioni, in splendide vesti tipografiche, pronte per essere incorniciate, riportavano cenni sulla vita dell'artista e le copie anastatiche delle lettere che scriveva al nipote Lionardo‑
Le pubblicazioni diffuse in miglia di copie,in tutta Italia ed in gran parte del Mondo,volevano essere la conferma che l'acqua che aveva curato Michelangelo ,era quella di Fiuggi,tesi questa mai smentita da alcuno.
Sempre negli anni sessanta nella campagna promozionale e pubblicitaria dell'Ente Fiuggi S.p.a su tutti i più diffusi quotidiani e settimanali italiani, fu pubblicata per molto tempo la fotografia della cupola di S.Pietro -il Cupolone per i romani- progettata e realizzata da Michelangelo ,con la scritta:”Grazie all'acqua di Fiuggi". Perché se l'artista non fosse stato guarito dall'acqua di Fiuggi la cupola non sarebbe stata realizzata. Anche questa pubblicità non fu mai smentita da alcuno.
Fiuggi possiede due Fonti, una intitolata a Bonifacio VIII° e l'altra a Michelangelo. Nella nostra città tutto parla di Michelangelo:
- C'è colle Michelangelo sulla cui sommità si innalza uno dei più suggestivi monumenti dedicati al l'Immacolata, altro 32 metri'
- C' è una strada di circonvallazione intitolata a Michelangelo;
- Un albergo porta il suo nome,-
- Uno dei migliori ritrovi con Caffè Concerto,ha la sua insegna-,
- Una delle tante canzoni composta per gli ospiti delle Fonti e che viene eseguita dalle orchestre all'interno stesso delle Fonti ripete il ritornello....I'acqua di Fiuggi che guarì Bonifacio e Michelangelo
- Il  palazzo dei congressi per circa diecimila posti, progettato dall'architetto spagnolo Calatrava, riporta il prestigioso nome,
- Tutti i libri di storia scritti da autori locali e non ,citano Michelangelo come un curando guarito dall'acqua di Fiuggi',
- E' da secoli ormai che nella convinzione collettiva dei fiuggini e dei frequentatori delle nostre Fonti, Michelangelo rappresenta uno dei più illustra personaggi guarito e beneficiato dalle vertù curative dell'acqua.
Vero è che nel contesto delle sue lettere non vi è mai il nome della Fonte che operò "il suo miracolo” ma noi ormai siamo convinti che tale miracolo fu operato dalla nostra acqua. Della questione immancabilmente se ne parla con fervore nella nostra città e non ne mancherà di interessarsene anche il Consiglio comunale.
Ne ho parlato al Sindaco che la inviterà ufficialmente a Fiuggi e mi incarica di anticiparle tale invito onde averla gradito ospite te per un incontro amichevole nel corso del quale metterLe a disposizione tutta la documentazione a conferma della nostra tesi e a procedere, ove lo riterrà esatto,ad una rettifica in qualche occasione che certamente non Le mancherà di avere.
Voglio sperare che il nostro invito venga accolto in modo da mantenere ancora viva la figura michelangiolesca nelle coscienze ereditate fíIogenitamente per non trasformare una idea innata, in una bella favola che svanisce con l'età della ragione.
Grazie e con la stima di sempre.

Carlo D'Amico

Giornalista scrittore
Già Sindaco dì Fiuggi e Presidente dell'Azienda Autonoma di Cura ,Soggiorno e Turismo

Al Dr.PIERO ANGELA - Rai TV - Saxa Rubra -Roma

Fiuggi gennaio 2003